Odiare ti costa

 

Ieri vi avevo accennato ad un’altra tematica fondamentale, collegata al mio commento sul vergognoso decreto sicurezza che ho postato l’altro giorno sulla bacheca del Ministro Di Maio. Se infatti da una parte ho riscontrato l’approvazione di molte persone, non posso purtroppo non evidenziare di aver ricevuto anche diversi insulti da veri e propri odiatori del web, che rappresentano un fenomeno grave, da contrastare assolutamente, in quanto la rete non si può considerare un porto franco dove sfogare gli istinti più beceri e sperare di restare impuniti.
Ne va della nostra civiltà e, anche da docente, non posso non intraprendere una battaglia culturale su un tema così dirimente ed assistere indifferente a questo imbarbarimento del vivere civile.
Nello specifico, solo per citare alcuni degli insulti e dei commenti sessisti più gravi, mi hanno augurato di venire stuprata, mi hanno dato della delinquente, della mafiosa, della stronza e dell’oca senza cervello. Per questo ho deciso che agirò legalmente contro chi si è permesso di infangare la mia onorabilità, illudendosi che il web fosse una sorta di terra di nessuno nella quale passarla liscia.
A tal proposito vi voglio segnalare questa interessante iniziativa.
 
Si tratta di un pool di avvocati, tecnici informatici, investigatori privati, hacker etici ed esperti in materia a cui segnalare, al seguente indirizzo odiareticosta@gmail.com, tutti i commenti offensivi, lesivi della vostra reputazione, sessisti e discriminatori che potreste ricevere da questi odiatori del web. Una volta segnalati verrete poi ricontattati e vi sarà consigliato come agire per tutelare legalmente la vostra immagine e ottenere anche il relativo risarcimento. Solo se infatti pagheranno in denaro il loro odio queste persone potranno essere fermate e la smetteranno di avvelenare i pozzi della rete con le loro offese e calunnie.
 
Ah, un’ultima considerazione a latere: non è normale che un Ministro della Repubblica, nonchè Vicepremier, lasci sulla sua bacheca dei commenti così violenti verso chi ha solamente espresso, con educazione, idee differenti dalle sue, considerando che addirittura c’è ne è uno dove mi viene augurato lo stupro. Possibile che tra tanti segretari ed assistenti non possa trovare uno che si occupi di fare il moderatore delle sue pagine social?
Si tratta di una battaglia di civiltà, che prescinde dal colore politico e nella quale tutti, specie chi ricopre ruoli pubblici tanto rilevanti, dovrebbero impegnarsi, anche perchè, chi tace acconsente. E’ questo ciò che devo pensare?
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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. thechaosdragonfly ha detto:

    Mi spiace molto per gli insulti che hai ricevuto e credo che lasciare i commenti così violenti sia una sorta di dimostrazione che non c’è più un limite. È una forma di approvazione ed è riprorevole, perché è diventato il nuovo strumento della politica

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    1. Roberta Sassano ha detto:

      Grazie 😊.
      Si tratta comunque di una battaglia di civiltà che va combattuta assolutamente.

      Piace a 1 persona

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