Il falò dei pregiudizi

 

Vorrei solo che tutti noi ci sforzassimo di considerare la questione migranti in maniera oggettiva, scevri da pregiudizi di sorta e soprattutto con quell’umanità senza la quale ci rimane ben poco.

Io capisco le difficoltà dell’Italia in questa situazione e sono d’accordo sul fatto che non possiamo fronteggiarla da soli e che dobbiamo portarla ai tavoli europei con fermezza, perché l’Europa deve essere solidale e davvero unita nell’affrontare i problemi, altrimenti perde la sua stessa ragion d’essere, tuttavia non è concepibile farci ascoltare a scapito di persone disperate, non è umano, né degno di un Paese civile.

Sulla nave Aquarius ci sono più di 600 passeggeri, tra cui anche donne incinte, bambini e minori non accompagnati, a quali noi abbiamo chiuso la porta in faccia in nome di un fantomatico segnale da dare all’Europa, mettendo da parte ogni sentimento di accoglienza e solidarietà umana e trattando le persone come fossero pacchi privi di valore, da scaricare senza tanti problemi da una parte all’altra, quasi non avvertissero la stanchezza, il freddo, il caldo e  la paura.

Non è così che ci si fa ascoltare dall’Europa, anzi, semmai, agendo in tal modo, perdiamo solo credibilità e autorevolezza a livello internazionale, oltre naturalmente alla nostra umanità.

C’è anche da dire purtroppo che quest’intolleranza e questo razzismo strisciante, che sta avvelenando i cuori e le coscienze di tante persone, non nascono certo oggi, ma vengono da lontano e, se la Lega l’ha vergognosamente alimentati, gettando in continuazione benzina sul fuoco, facendo leva sulle paure e sulle incertezze e seminando odio ovunque, è però altrettanto vero che pure il PD ha le sue responsabilità.

Le uscite di Renzi, il quale sosteneva che i migranti andassero aiutati a casa loro, quelle della Serracchiani, per cui uno stupro commesso da un migrante è più odioso e di quello commesso da un italiano, e,  soprattutto, le politiche di Minniti di accordo con la Libia, che hanno sì fatto vertiginosamente diminuire gli sbarchi, ma solo per il fatto che le persone erano chiuse in orribili campi di detenzione libici, con la complicità della Guardia Costiera libica e con la benedizione del nostro precedente Governo, sono gli esempi più lampanti di un PD che ha voluto seguire la destra sul suo terreno, tirandole così inevitabilmente la volata, perché poi si sa, tra la copia e l’originale, gli elettori scelgono inevitabilmente quest’ultimo.

Segnalo, per capirne di più sulla questione libica, il pamphlet di Pippo Civati, Voi sapete, dove la situazione è illustrata con lucidità e precisione e in cui emergono tutte le responsabilità di Minniti nella gestione della vicenda, e anche quest’interessante articolo pubblicato oggi su Il Fatto Quotidiano.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/12/migranti-patto-criminale-tra-libia-e-italia-nei-lager-sul-mediterraneo-torture-stupri-e-schiavi-litalia-costringa-leuropa-ad-aprire-gli-occhi/4422385/amp/?utm_campaign=wp-twitter&utm_medium=twitter&utm_source=twitter&__twitter_impression=true

Il nostro Paese dovrà adesso rivedere gli accordi con la Libia, ma mi sembra assurdo ed inumano continuare sulla falsariga di Minniti, permettendo che i libici continuino a chiudere con il nostro supporto i migranti in orribili campi di detenzione, in moderni lager, dove subiscono violenze ed efferatezze di ogni genere.

Non credo che questo sia più ammissibile per uno Stato civile, non possiamo continuare ad essere complici di questa barbarie, restando spettatori inermi, perciò qualsiasi accordo con la Libia dovrà necessariamente includere la garanzia del rispetto dei diritti umani, calpestati in questi mesi dalle autorità libiche con la nostra connivenza, perché siamo capaci di commuoverci per una nave a poca distanza dalle nostre coste, ma tendiamo ad ignorare ciò che non vediamo, secondo la logica del “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, come se quelle persone, detenute nei campi libici, non fossero ugualmente macigni pesanti sulla nostra coscienza ogni volta che ci giriamo dall’altra parte e fingiamo di non sapere.

Nessuno pretende di avere la soluzione in tasca per una questione così delicata, però appare evidente che se vogliamo essere ascoltati in Europa e, giustamente, supportati nell’affrontare un problema di respiro non solo italiano, ma europeo, dobbiamo agire con fermezza e lucidità, ma senza fare atti di forza sulla pelle delle persone, che vengono prima di ogni altra cosa, anche perché, agendo in questo modo, perdiamo autorevolezza, non certo l’acquisiamo, come  invece vorremmo.

Sarebbe perciò auspicabile che il Ministro dell’Interno, Salvini, comprendesse di non essere più in campagna elettorale ed iniziasse a risolvere i problemi, non a crearne degli altri, perdendosi dietro a becere azioni di propaganda e a slogan triti e ritriti, e che il M5S evitasse di andare a rimorchio della Lega, appiattendosi sulle sue posizioni pur avendo preso quasi il doppio dei voti.

E sarebbe cosa buona e giusta che tutti noi la smettessimo di vedere l’altro come un pericolo, un nemico, ma lo considerassimo semplicemente una persona, perché l’unico slogan sulla nostra bocca dovrebbe essere “Prima le persone”, senza se e senza ma, recuperando quel senso di umanità verso gli altri che purtroppo stiamo sempre più perdendo, ricordandoci le parole del commediografo latino Terenzio: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”.

Ecco, se ognuno di noi almeno ci provasse, credo che forse riusciremmo ad evitare il naufragio più pericoloso di tutti: quello delle nostre coscienze e della nostra civiltà.

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