Il libro I Medici: una regina al potere, è il terzo della tetralogia che lo scrittore Matteo Strukul ha dedicato all’epopea dei Medici, iniziata con il primo romanzo, dedicato al capostipite Cosimo, proseguita con il secondo, incentrato sulla figura di Lorenzo il Magnifico, e conclusasi con l’ultimo capitolo della saga, in cui la figura di spicco è Maria de’ Medici, regina di Francia in seguito al suo matrimonio con Enrico IV di Borbone.
Il terzo romanzo, sul quale appunto voglio soffermarmi, ha invece come protagonista Caterina de’ Medici, figura enigmatica e molto discussa, regina di Francia e sposa di Enrico II di Valois. Ho molto apprezzato anche i primi due libri della serie ed è molto probabile che leggerò il quarto, ma questo è quello che mi ha colpita di più, proprio perché l’autore è stato in grado di dare voce ad una figura femminile molto controversa, avvolta da un alone di mistero e da una leggenda nera lunga quasi 500 anni.
Caterina de’ Medici regnò sulla Francia in un periodo molto difficile della sua storia: quello delle guerre di religione fra cattolici e calvinisti (ugonotti), culminate nella strage della notte di San Bartolomeo del 24 agosto 1572, quando migliaia di calvinisti furono sterminati a Parigi e in tutta la Francia, in una escalation di odio ed intolleranza fra le due confessioni, che insanguinava il Paese da più di vent’anni, senza che nessuna riuscisse a prevalere in modo definitivo sull’altra. Ed è proprio in questo contesto tragico e difficile che si trova ad agire Caterina, regina madre, vedova di Enrico II, morto prematuramente in un incidente durante un torneo.
La sua figura è quella di una donna tremendamente sola, considerata sempre una straniera, una mercantessa italiana, come amavano definirla i suoi detrattori a corte, costretta a lottare strenuamente per avere le attenzioni e l’amore di suo marito Enrico, il quale, per anni, continuerà ad amare e a preferirle la sua amante, di vent’anni più vecchia, Diana di Poitiers, capace di manovrarlo a suo piacimento e di incidere anche sulla vita politica della Francia, defraudando così Caterina del ruolo che le sarebbe legittimamente spettato.
Tuttavia la grande forza di questa donna sta proprio nel modo in cui affronta le difficoltà e i dolori, senza mai arrendersi, pazientando, aspettando che arrivi il suo momento senza abbattersi, animata dal desiderio di onorare il nome della sua famiglia, di cui è orgogliosa, e dalla ferrea volontà di mantenere il potere e il trono di Francia per i suoi figli, per i quali è disposta a fare qualunque cosa. E in effetti il tempo le dà ragione, perché finalmente il suo momento arriva, anche se purtroppo coinciderà con la morte del suo adorato Enrico, ma il potere, come spesso accade, ha un prezzo da pagare e, nel suo caso, sarà molto alto.
In uno dei momenti più critici della storia della Francia, Caterina, infatti, è chiamata a scegliere come agire nell’eterno dissidio fra potere e morale, e certo non a caso l’autore nel romanzo sottolinea come lei sia un’accanita lettrice del Principe di Machiavelli, a decidere se rischiare di perdere il Regno, suo e dei suoi figli, o se stessa, la propria anima, dannandosi per sempre, quasi accettando una maledizione che sembra perseguitarla fin dalla nascita.
Al di là dei giudizi, spesso contrastanti, che gli storici hanno emesso sulla sua figura, Matteo Strukul ci tratteggia un personaggio molto realistico, ricco di sfumature, complesso, lasciando al lettore la possibilità di farsi un giudizio su Caterina, di cui cerca di rappresentare tutte le sfaccettature, da moglie devota ed innamorata, a madre pronta a tutto per i suoi figli, passando per regina dura e spietata, capace di prendere anche decisioni contrarie alla morale per il bene dello Stato.
Interessanti pure i personaggi minori del libro: Enrico II, grande amore di Caterina, forte e coraggioso, ma allo stesso tempo fragile, incapace di amarla nel modo in cui lei avrebbe desiderato, perché ancora troppo scosso da alcune ferite del suo passato, spesso in conflitto con il padre, re Francesco I; Diana di Poitiers, bellissima e calcolatrice, interessata solo al potere e ad esercitare un controllo assoluto su Enrico, suo giovane amante; Raimond de Polignac, capitano dei picchieri del Re, innamorato da sempre e per sempre di Caterina, alla quale sacrificherà ogni cosa, fino alle estreme conseguenze; Nostradamus, medico e indovino di corte, figura misteriosa ed affascinante, in grado di prevedere tutto ciò che accadrà, senza tuttavia poter far nulla per impedire le tante disgrazie che funestano la dinastia dei Valois.
Alla fine del romanzo quindi il lettore non riesce a darsi una risposta esaustiva su chi sia stata realmente Caterina de’Medici, i suoi interrogativi sono destinati a restare senza risposta, tuttavia l’autore ha senza dubbio, con questo suo volume, aggiunto un tassello interessante ad un affresco della Storia destinato a rimanere per sempre enigmatico, oscuro ed affascinante.