L’ultima fuggitiva di Tracy Chevalier è uno di quei romanzi che ti incuriosiscono subito, già da una prima lettura della trama, e che quindi ti riproponi immediatamente di leggere, cosa che poi, per un motivo o per un altro, rimandi sempre. Finalmente la settimana scorsa sono riuscita ad iniziarlo e, in capo a due giorni, l’ho terminato, perché si tratta di un libro davvero avvincente e coinvolgente. La storia è ambientata nell’America ancora molto aspra e selvaggia di metà Ottocento, meta delle speranze e dei progetti di molti immigrati europei che lì si trasferivano per cominciare una vita nuova, come d’altronde decide di fare la protagonista del romanzo, l’inglese Honor Bright, letteralmente scappata dal suo paese natio, nel cuore dell’Inghilterra, per seguire la sorella nel Nuovo Mondo, dopo una grave delusione sentimentale. Le cose, però, non andranno come Honor sperava e, anziché trovarsi a vivere un’esistenza tranquilla al fianco della sorella, andata in America per sposarsi, la nostra eroina dovrà adattarsi ad una vita totalmente diversa da quella che si sarebbe aspettata: senza dubbio più avventurosa, ma anche rischiosa e piena d’insidie. Le vicende di Honor, infatti, s’intersecano con la storia dell’America dell’epoca, profondamente segnata dalla piaga dello schiavismo dei neri e divisa tra schiavisti ed abolizionisti e, con le vite di altri personaggi, fra cui Donovan, un affascinante, ma oscuro cacciatore di schiavi e sua sorella Belle, donna forte e generosa. In un contesto davvero molto difficile Honor dovrà scegliere se seguire la voce della sua coscienza, continuando ad aiutare gli schiavi fuggitivi, che dal sud del Paese cercano di ottenere la libertà scappando verso nord, passando per la sua proprietà, situata in una zona di confine, oppure obbedire alle leggi dello Stato, che vietano di soccorrere i fuggiaschi, pena la perdita dei propri beni e l’arresto. E’ un po’ l’eterno conflitto presente nell’Antigone di Sofocle: cosa bisogna rispettare, la legge morale, che la nostra coscienza ci detta, o quella dello Stato, nel momento in cui queste sono in contrasto? Come agire quando diritto naturale e positivo sembrano essere agli antipodi? Cosa farà Honor naturalmente non ve lo svelo per non guastare la lettura, ma il romanzo scorre rapidamente verso un colpo di scena inaspettato e un finale che lascia davvero il lettore sbalordito.